L’arresto di Fiorito – Pericolo di fuga e possibilità di inquinamento delle prove, con queste motivazioni la Procura ha deciso la custodia in carcere per l’ex Capogruppo Pdl Franco Fiorito.
La decisione del Gip ha sorpreso tutti, anche lo stesso Fiorito che ha parlato dell’impossibile di reiterare il reato ora che il Consiglio Regionale del Lazio è stato sciolto dopo le dimissioni della Polverini.
Ma Fiorito, nonostante ciò, si è detto sereno e sicuro della sua innocenza: “Urlo forte la mia innocenza. Su cosa punterò per difendermi? Sulla verità. Mi devono prendere le impronte digitali e poi fare la foto segnaletica”.
Del carcere non ho nessuna paura ha continuato Fiorito davanti ai giornalisti, “sono un uomo forte e mi sento innocente, sono certo che verrà dimostrato. E poi in carcere non credo che troverò gente peggiore di quella che ho frequentato in regione e nel partito. Anzi”.
Il legale: Gogna mediatica – “C’è stata una gogna mediatica ai danni di Franco Fiorito”, ha ricordato Taormina.
“Lui ha detto di aver trovato in carcere persone migliori di quelle del Pdl? E’ perché ha notato una distanza dei vertici del partito dalla sua posizione. Questi soldi che provenivano dalla Regione spesso tracimavano verso spese di carattere nazionale, quindi alla fine vedremo chi è senza peccato. Non credo che si tratti di cose pertinenti alla gestione del gruppo. Ci sono delle situazioni delle quali Fiorito risponderà ma per quello che prevede la legge italiana, come eventuale ipotesi di appropriazione indebita e non di peculato. Con consapevolezza risponderemo cercando di contenere i danni il più possibile“.
Matteo Oliviero