La svolta nelle ricerche dell’assassino degli anziani coniugi di Macerata, si era avuta ieri nel tardo pomeriggio, quando erano stati fermati un magrebino e un macedone: a seguito di un incalzante interrogatorio, durato tutta la notte, il macedone confessa di aver commesso il delitto. Le forze dell’ordine avevano trovato i due uomini all’interno di un casolare non molto distante da quello dei coniugi uccisi, abitato interamente da extracomunitari, tutti con regolare permesso di soggiorno. I due stavano cercando di disfarsi degli abiti sporchi di sangue, e in un primo momento si era pensato a un concorso di colpa.
Il macedone aveva subito tentato di accusare il magrebino, che però si sarebbe dichiarato innocente. A seguito degli approfonditi rilevamenti sul luogo del delitto infatti, tutti gli elementi e le tracce rilevate avrebbero ricondotto solo al macedone. L’uomo, un imbianchino di 28 anni, è stato sottoposto a un interrogatorio per tutta la notte, per un po’ ha sostenuto la propria tesi che fosse stato il 40enne magrebino ad aver compiuto il delitto, ma alla fine è crollato.
Secondo la sua stessa confessione, avrebbe agito sotto l’effetto di droghe. Domenica mattina presto, a bordo dello scooter preso in prestito dal marocchino, avrebbe raggiunto il casolare di Paolo Marconi, 83 anni, e della moglie Ada Cerquetti, 73, intenzionato a compiere un furto. L’uomo avrebbe ingannato i due anziani dicendogli di volerli informare della presenza, nelle campagne circostanti, di una banda di ladri, poi avrebbe subito colpito Paolo Marconi, forse perché avrebbe tentato di fuggire per chiedere aiuto o semplicemente perché era stato lui ad aprire la porta, e, una volta entrato nella casa, avrebbe ucciso a coltellate Ada Cerquetti, mettendosi quindi indisturbato alla ricerca di oggetti preziosi. In casa dell’imbianchino 28enne sono stati trovati gli indumenti insanguinati e alcuni gioielli di poco valore appartenuti alla signora Ada.
Marta Lock