Vaticano: il maggiordomo si dichiara innocente

Il maggiordomo di Papa Benedetto XVI, Paolo Gabriele, durante la seconda udienza del processo a suo carico, si dichiara innocente per quanto riguarda l’accusa di furto aggravato per la sottrazione dei documenti dall’appartamento pontificio, ma colpevole di aver tradito la fiducia del Pontefice.

Il principale accusatore di Gabriele, don Georg, ha dichiarato che quando si era recato con i gendarmi a visionare i documenti sequestrati, c’erano sia documenti originali che fotocopie, e gli originali risalivano al 2006 anno della presa di servizio di Paolo Gabriele. Don Georg ha inoltre aggiunto di aver visto altri documenti del 2007 e del 2008, sia in originale che in copia. In particolar modo sarebbero stati tre i documenti che avevano insospettito il segretario personale del Papa, tutti indirizzati a lui e mai consegnati ad altri.

Il primo era una lettera di Bruno Vespa, il secondo una lettera di un banchiere milanese e l’ultimo riguardava un appunto sul caso Orlandi inviato via mail. Il segretario personale del Papa ha aggiunto di non aver mai riscontrato nessuna mancanza di documenti, grazie alla propria precisione nel catalogare e archiviare tutto, sebbene abbia ammesso di non essersi mai accorto dell’assenza degli originali, sottratti dal maggiordomo. Gabriele ha negato anche di aver avuto dei complici, dichiarazione in contrasto con quanto affermato in un precedente interrogatorio, in cui aveva riferito di essere stato suggestionato nelle sue azioni dalle conversazioni avute con alcune, come il cardinale Angelo Comastri, monsignor Francesco Cavina, il cardinale Paolo Sardi, e la collaboratrice del Papa Ingrid Stampa.

Marta Lock