Il Senato ha approvato oggi il decreto con le disposizioni per la bonifica del territorio di Taranto, trasformandolo quindi in legge. Nel provvedimento sono contenuti provvedimenti urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città. I voti a favore sono stati 247, i contrari 20, la Lega è l’unica ad aver votato contro il decreto. Dei 396 milioni necessari per gli interventi, 120 saranno messi a disposizione dalla Regione Puglia.
Gli operai, saliti sul camino E312 e sull’altoforno 5 una settimana fa per protestare contro il fermo della produzione deciso dal gip, preoccupati per i loro posti di lavoro, sono finalmente scesi, dopo le garanzie ricevute dal prefetto al termine dell’incontro con il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, avvenuto ai piedi del camino. Proprio nel giorno della conversione in legge del decreto che salverà i posti di lavoro di metà della popolazione di Taranto, pur imponendosi di garantire l’immediata osservanza di tutte le norme per la protezione ambientale imposte dalle normative europee e mondiali, inizia il processo per le vittime dell’amianto.
Tra gli imputati ci sono Emilio Riva, l’ex presidente operativo dell’Ilva, suo figlio Fabio, il direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, e altri dirigenti in forza nello stabilimento nel periodo del passaggio dalla gestione pubblica a quella privata, avvenuta nel 1995 con la vendita dell’azienda da parte dell’Iri. Rinvio a giudizio per Giorgio Zappa, direttore generale di Finmeccanica, prima vice e poi direttore generale dell’Ilva dal 1988 al 1993. Tutti gli imputati dovranno rispondere dell’accusa di disastro colposo e omissione dolosa di cautele sul luogo di lavoro.
Marta Lock