Legge elettorale, Pd contro la bozza Calderoli. Cauti Udc e Idv

La bozza Calderoli – I partiti sono al lavoro sulla legge elettorale. Dopo le pressioni del Capo dello Stato arrivano le prime proposte.
Dopo la legge elettorale Porcellum, la famosa “porcata”, il leghista Roberto Calderoli ci riprova. Sulla bozza scoppia la bufera politica.
Il testo contiene importanti novità, tra le più rilevanti c’è innanzitutto lo sbarramento del 6% su base regionale e un premio di maggioranza del 12% alla coalizione che supera il 40% dei voti. Inoltre contiene la scelta dei candidati sulla base di liste plurinominali brevi e con i nomi visibili sulla scheda elettorale e sbarramento nazionale al 5%; sistema elettorale proporzionale corretto.
Dopo i primi segnali di apertura però arriva il secco no del Pd: “Il nome stesso mette qualche dubbio in proposito. Sono molto molto cauto da una proposta con quella firma“, ha detto il segretario Pierluigi Bersani.
Ma un netto rifiuto arriva anche dall’Udc. Lorenzo Cesa taglia corto, e fa sapere che questa bozza “non funziona affatto“.
Non c’è ancora nulla di sicuro, ricorda Belisario, capogruppo Idv al Senato: “Senza un testo scritto tutto quello che leggiamo sono affermazioni senza fondamento. L’Idv ha come obiettivo quello di cancellare il Porcellum, restituendo centralità agli italiani. Per questo darà il suo contributo nelle sedi istituzionali per evitare pasticci che potrebbero rendere ingovernabile il Paese per cinque anni”.
Bocchino, di Fli fa sapere: “La bozza Calderoli non convince perché trasforma il Porcellum in porcellinum ma resta pur sempre una porcata”, sentenzia il vicepresidente Italo Bocchino.

Matteo Oliviero