Napolitano: Senza euro né vincitori né vinti

La difesa strenua della moneta unica e l’impellenza di proporre soluzioni per contrastare la disoccupazione giovanile: sono questi i due punti su cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha posto ieri l’accento. L’inquilino del Colle, in visita ufficiale in Spagna, ha incontrato il premier Mariano Rajoy e re Juan Carlos, ai quali ha espressamente chiesto di rinforzare la collaborazione con l’Italia in vista delle sfide future.

Giù le mani dall’euro – “Non si può discettare a cuor leggero sulle disastrose ricadute a catena di una disintegrazione dell’euro sull’intero sistema economico e mondiale. Perché, non facciamoci illusioni: non ci sarebbero né vinti né vincitori, ma solo economie prostrate, tensioni commerciali acute, fenomeni di impoverimento, fortissimi disagi sociali e una recessione mondiale il cui spettro non può non suscitare timori a Londra, New York e Shanghai”. A fornire l’apocalittico quadro di un’Europa senza più moneta unica è stato ieri Giorgio Napolitano.

Più collaborazione – In trasferta a Madrid per la consegna del premio “Nueva economia”, il capo dello Stato ha rimarcato il suo incrollabile credo europeista. “E’ stato un bene aver messo a tacere le voci che irresponsabilmente profetizzavano la fatale implosione dell’euro – ha detto – Non si rinuncia a una tappa così significativa e avanzata del processo di integrazione che le Nazioni europee hanno laboriosamente intrapreso”. Non solo: Napolitano ha, anche, evidenziato l’urgenza di correre ai ripari per scongiurare il  peggioramento della situazione internazionale, auspicando un intensificarsi dei rapporti tra i Paesi comunitari: “Gli sforzi per favorire l’effettivo avvio di una ripresa economica – ha spiegato – accomunano la Spagna e l’Italia“.

Emergenza lavoro – “Serve una ripresa che crei occupazione, altrimenti avremo una generazione persa ai fini del mondo del lavoro e della produzione, con gravi conseguenze sociali e politiche”, ha paventato l’inquilino del Colle. “Lo tsunami finanziario innescatosi oltreoceano colpisce in special modo i giovani all’angosciosa ricerca di un posto di lavoro – ha ribadito – Questa è la prima emergenza alla quale i governi sono chiamati a rispondere, pur nel rispetto delle strettoie finanziarie”.

Maria Saporito