Elezioni in Lazio, Zingaretti candidato: Farò piazza pulita del malaffare

La candidatura di Zingaretti – Sarà Nicola Zingaretti il candidato del Pd alle prossime elezioni regionali in Lazio. L’attuale presidente della Provincia di Roma, ha dovuto però rinunciare alla candidatura al Comune di Roma, come probabile successore di Gianni Alemanno.
“La mia è una scelta scritta nella storia degli ultimi mesi, giorni, ore, che hanno visto il precipitare drammatico della crisi non solo di una giunta da sostituire, ma di una cultura di governo che metteva a rischio il rapporto tra cittadini e Stato”, ha detto oggi ai cronisti.

Farò piazza pulita del malaffare – La priorità assoluta, ha ricordato Zingaretti, è ridare credibilità alle istituzioni. Negli ultimi tempi infatti, è aumentato il distacco dai cittadini: “Si tratta di un’emergenza democratica che sarebbe un crimine sottovalutare: fare piazza pulita del malaffare alla Regione e del degrado morale della destra che ha vinto“.
Non è solo la questione di vincere le elezioni, ha spiegato, “ma di rifondare l’Istituto regionale, di aprire una fase costituente che imponga rigore e sobrietà, la drastica riduzione di enti e sottoenti, di consigli di amministrazione e consulenti“.

Le reazioni – Positivo il commento di Bersani, che non aspettava altro: “Nicola Zingaretti: un amministratore e un dirigente politico capace di mobilitare le forze politiche del centrosinistra e di rivolgersi credibilmente a tutte le organizzazioni e le personalità della società civile interessate a una riscossa civica, economica e sociale che apra una nuova stagione nel Lazio“.
Ma la candidatura di Zingaretti alla Regione Lazio, piace anche ad Antonio Di Pietro, leader dell’Idv. “L’Italia dei valori ha aperto un tavolo con Pd e Sel per presentare nel Lazio una coalizione di centrosinistra. E’ uno dei candidati possibili che guardiamo con favore ma non chiuderei la porta ad altre candidature, ma certamente quella di Zingaretti è una candidatura di qualità che ci responsabilizza a trovare un punto di incontro. Se ci fosse l’Udc non credo ci sarebbe Zingaretti“.

Matteo Oliviero