“Non capisco perché non vadano bene le regole del passato, quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani”. E’ quanto ha scritto ieri il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nella newsletter dedicata all’organizzazione delle primarie di centrosinistra. I rumors sul “secondo turno” e sui criteri stringenti da applicare ai potenziali votanti hanno indispettito il “rottamatore”, convinto che la dirigenza del partito stia mettendo in atto una strategia volta a favorire la vittoria del suo principale competitor, Pier Luigi Bersani.
I dubbi di Renzi – Non si cambiano le regole in corsa: è quanto ha ribadito ieri il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, a pochi giorni di distanza dall’Assemblea del Pd che definirà il funzionamento delle primarie. Le voci sempre più insistenti che riferiscono di un possibile “doppio turno” e di un’autocertificazione degli elettori per evitare insidiose “contaminazioni” hanno messo in allarme l’aspirante premier, che non ha rinunciato a dire la sua. “Mi pare un errore inserire il ballottaggio – ha scritto – e un grave errore immaginare un ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno”.
Tensione alle stelle – Non solo: “Mi pare un errore cercare di restringere la partecipazione – ha incalzato il sindaco di Firenze – in tutto il mondo la sinistra allarga il campo della partecipazione e la destra restringe”. “Bersani ha detto che farà di tutto per fare primarie aperte, libere e democratiche – ha continuato il “rottamatore” – Tocca a lui dimostrarsi di parola, come io mi auguro. Da parte mia rinuncio alle polemiche e aspetto di capire cosa verrà fuori”. Dichiarazioni che tratteggiano, con evidenza, la tensione all’interno del partito, con i “renziani” insolentiti da quelli che considerano i prodromi di un clamoroso “trappolone”, e i “bersaniani” orientati a rimarcare, invece, la regolarità di ogni passaggio. Come fatto ieri da Nico Stumpo, responsabile Organizzazione del Pd. “Vedo che Renzi chiede con insistenza perché si devono cambiare le regole – ha osservato piccato – Vorrei fargli notare sommessamente che sabato riuniamo l’Assemblea nazionale per cambiare la regola dello Statuto in modo da consentirgli di candidarsi alle primarie”.
Maria Saporito