A distanza di qualche giorno dalla messa in onda della fiction “Il caso Enzo Tortora-Dove eravamo rimasti?” arrivano le dure parole espresse dalla famiglia Tortora nei confronti della Rai. A non essere piaciuto a Silvia Tortora, figlia del conduttore televisivo protagonista del film, è in primis la banalizzazione della vita del padre in una produzione televisiva di due sole puntate: “Questa operazione di ridurre Enzo un po’ a macchietta, banalizzandone la vita, offrendone anche degli spunti di volgarità non sarebbe piaciuta nemmeno a mio padre. Enzo era un signore che non avrebbe gradito vedere messa in piazza non solo la vita pubblica ma anche gli affetti privati”- ha dichiarato la donna, ospite di Gianluca Nicoletti a Radio24.
Pesante è l’accusa che Silvia Tortora rivolge alla Rai, da lei definita “volgare ed omertosa”. A monte di tale giudizio, spiega la donna, è il fatto che nel film vengano citati i nomi e cognomi di tutti, tranne dei tre magistrati inquirenti. Inoltre Silvia Tortora ha aggiunto che la sua famiglia non ha mai visto la fiction in anteprima, come invece si sosterrebbe in casa Rai. Con coraggio la figlia del patron di Portobello ha infine sentenziato: “Ciò che più danneggia Enzo è il fatto che si sia consumato una sorta di risarcimento improvvido utilizzando ‘Porta a Porta’, ‘La vita in diretta’, come se qualcuno avesse voglia di toglierselo dalle scatole”.
R. C.