Non si spegne la tensione all’interno del Pd alle prese con l’organizzazione delle primarie. Ad allungare la distanza tra la vecchia dirigenza e l’entourage di Matteo Renzi sono – come ben noto – le regole ancora da definire, che promettono di accendere nuove polemiche. La “blindatura” prefigurata dai “bersaniani” non piace affatto al “rottamatore”, intenzionato a schivare con ogni mezzo quello che considera essere un “trappolone”. E a mettere carne sul fuoco è stato anche Nichi Vendola, che ha ironizzato sul caos regnante paragonando la competizione a un reality show.
La tensione di Renzi – “Nessun giochino sulle regole“. L’ultimo “cinguettio” consegnato ieri dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, alla Rete si è tradotto nell’ennesimo invito rivolto a Bersani a non “snaturare” il regolamento delle primarie. Il “rottamatore” – raggiunto dai continui aggiornamenti che sembrano piantare paletti sempre più profondi sulla partecipazione – ha rimarcato con forza la sua insofferenza. Nel corso di un comizio serale, Renzi avrebbe alla fine aperto alla possibilità del “doppio turno” e all’istituzione di un albo dei votanti, ma non a quella della pre-registrazione: “E’ possibile che se uno va la domenica a fare la fila al gazebo ne debba fare un’altra la settimana prima?”, si è lamentato il “rottamatore”.
Necessità o complotto ? – Da qui l’affondo finale: “Si trovino regole che non diano il senso della paura della classe dirigente – ha scandito Renzi – Con quelle annunciate votano solo truppe cammellate, chi ha interessi e sempre gli stessi”. Il tutto alla vigilia di un’Assemblea nazionale che si preannuncia incandescente. I “veterani” del Pd sarebbero, infatti, intenzionati a continuare spediti lungo la via intrapresa, puntando sulla definizione di regole stringenti volte a evitare i brogli verificatesi negli anni precedenti. E a non compromettere la credibilità di una competizione che considerano importantissima. Un “giro di vite” necessario, insomma, e non architettato per mettere i bastoni tra le ruote al sindaco di Firenze.
Il reality di Nichi – Intanto a ironizzare sul caos organizzativo è stato ieri Nichi Vendola: “Se fosse vero che può votare al secondo turno solo chi ha votato al primo – ha commentato il leader di Sel su twitter – mi sentirei più un candidato di un reality show che delle primarie”. Una battuta che è piaciuta poco a Beppe Fioroni, che è tornato a sferzare il suo personale attacco al governatore della Puglia: “Le primarie non sono un autobus – ha sottolineato il democratico – ci sono delle regole e si partecipa se si sottoscrive una carta di intenti. Vendola, se vuole partecipare, deve firmare quella carta, senza mettere veti ad alleanze con i moderati e alla prosecuzione dell’agenda Monti”.
Maria Saporito