Pussy Riot: favorevole alla condanna il 78% dei russi – Se la vicenda delle Pussy Riot spacca in due il mondo politico russo, pare che altrettanto non possa dirsi per l’opinione pubblica, convinta nella sua quasi totalità della necessità di una condanna esemplare per le tre componenti della punk band finite in carcere il 17 agosto scorso con l’accusa di teppismo motivato da odio religioso, dopo aver tenuto una ‘messa-concerto’ di protesta nella cattedrale di Mosca. Il 78% dei russi ritiene giusta, o addirittura insufficiente, la pena di due anni di carcere inflitta alle tre ragazze per la preghiera punk contro il presidente Vladimir Putin.
Una pena addirittura insufficiente – Un sondaggio condotto dall’istituto di ricerche indipendente Levada su un campione di 1.600 persone a fine settembre ha dato esiti a dir poco sorprendenti: il 35% dei russi giudica la pena adeguata, il 43% addirittura insufficiente. Solo il 14% è convinto che la la punizione sia troppo pesante e appena il due per cento ritiene che Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alekhina e Ekaterina Samutsevich non meritino una condanna penale. Per il 53% l’obiettivo delle Pussy Riot era di insultare i credenti. Solo il 19% ritiene, però, l’episodio un attacco deliberato alla Chiesa ortodossa, mentre il 41% vede un atto di “semplice teppismo“. Intanto, il processo d’appello, inizialmente previsto per lunedì scorso, è stato rinviato al 10 ottobre presso il Tribunale municipale di Mosca.
R. E.