Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, ha fatto ieri da “terzo incomodo” tra Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini. Intervenuto anche lui alla presentazione del libro scritto dal centrista Ferdinando Adornato, il democratico è stato testimone oculare dello sfrontato “corteggiamento” dell’ex Guardasigilli, che ha in pratica chiesto a Casini di mettersi a capo di una cordata di moderati “orfana” del Cavaliere. Una proposta considerata irricevibile dal vice di Bersani.
Letta come i bravi – “Questo matrimonio non s’ha da fare”: per bocciare senza appello la proposta avanzata ieri da Angelino Alfano a Pier Ferdinando Casini di compattare l’asse dei moderati (senza Berlusconi) per neutralizzare la minaccia della sinistra, Enrico Letta ha scomodato Alessandro Manzoni. “La proposta di Alfano è stata rifiutata da Casini – ha sottolineato il dirigente del Pd – L’idea che bisogna mettersi insieme perché ci sono i cosacchi alla porte, francamente, si commenta da sé. L’appello di Alfano non ha alcun senso. In Italia c’è il governo Monti, sostenuto anche dal Pd – ha ricordato Letta – un governo che in 9 mesi ha fatto le riforme più incisive mai varate”. Come dire: è inutile tirare Casini per la giacchetta perché l’opzione preferenziale resta il Monti-bis.
Maria Saporito