Secondo un retroscena riportato oggi da La Stampa di Torino, Massimo D’Alema non perderebbe occasione per destinare “scomuniche” all’indirizzo di Matteo Renzi. Ad alcuni colleghi incontrati ieri in Transatlantico: “Renzi si farà male”, avrebbe vaticinato il dirigente del Pd, che avrebbe poi inanellato una serie di maldicenze sul conto del “rottamatore”. E sull’ipotesi di non candidarsi più in Parlamento: “Ne avevo parlato con Bersani – avrebbe ammesso il presidente del Copasir – ma a questo punto dico no”.
Attacco frontale – “Renzi ha sbagliato e continua a sbagliare. Si farà del male“. A formulare il sinistro presagio sul futuro politico del sindaco di Firenze sarebbe stato Massimo D’Alema. “Sono stato a Matera per un’iniziativa su Berlinguer – avrebbe raccontato ieri il democratico ad alcuni colleghi – c’era il doppio della gente rispetto a quanta era accorsa ad ascoltare Renzi. Però i giornali non lo scrivono perché rottamare il Pd conviene a molti”. Non basta: “La settimana scorsa Renzi è andato a Sulmona in jet privato da Ciampino e poi con una Mercedes – avrebbe rivelato l’ex premier – In camper c’è salito solo alle porte di Sulmona, ma quando è arrivato in piazza, tutti ad applaudire il giovane ribelle che ‘altro che auto blu, lui viaggia in camper’. Non lo ha scritto nessuno che si muove così – avrebbe sottolineato D’Alema – Anzi no, sbaglio: lo ha scritto Repubblica, ma in cronaca di Firenze. Ora leggo che è finanziato, addirittura dall’America, da Paolo Fresco (ex manager Fiat, ndr). Che altro dire?”.
Dietrofront sulla candidatura – Una sequela serrata di considerazioni poco lusinghiere con cui il numero uno del Copasir avrebbe confermato la sua scarsa simpatia per il sindaco di Firenze. E sulla possibilità che agevoli autonomamente un “ricambio generazionale” all’interno del partito decidendo di non candidarsi alle prossime elezioni: “Ne avevo persino parlato con Bersani un paio di mesi fa – avrebbe rivelato D’Alema – Gli avevo detto: ragioniamo, troviamo un modo per un mio impegno diverso. Del resto lavoro già tantissimo, un appuntamento dietro l’altro, spesso all’estero. Valutiamo insieme l’ipotesi che io non mi ricandidi al Parlamento. Ma ora no – avrebbe scandito l’ex presidente del Consiglio – così per quanto mi riguarda no. Poi naturalmente parlerà il partito”. Come dire: pur di fare un dispetto al “rottamatore”, non mi scollo dal mio scranno.
Maria Saporito