Infiltrazioni mafiose, sciolto il comune di Reggio Calabria

La decisione del Viminale – Il Viminale ha sciolto il comune di Reggio Calabria. Il consenso del Consiglio dei Ministri è stato unanime. Reggio Calabria diventa così il primo capoluogo di provincia destinatario di tale provvedimento.
E’ stato un atto sofferto fatto a favore della città“. Con queste parole il Ministro Cancellieri ha spiegato la decisione.
Il Comune di Reggio è in pieno dissesto finanziario ma speriamo che il Commissario riesca ad aveitare il crac. Lo scioglimento è stato decretato per la contiguità con alcuni ambienti e per alcune azioni o omissioni che facevano pensare appunto ad una contiguità. Lo scioglimento riguarda questa amministrazione, non quella precedente ed è un atto preventivo, non sanzionatorio“.

La relazione del prefetto – Secondo il prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, che ha presentato la relazione al Ministro Cancellieri, il comune andava sciolto per “rimuovere le cause del rischio di infiltrazioni mafiose“.
Reggio, infatti, non è solo a rischio infiltrazioni mafiose, ma sarebbe “almeno in alcuni settori” ormai nelle mani di personaggi più o meno ricollegabili a esponenti della ‘ndrangheta”.
Sotto indagine sono finiti l’ex sindaco e attuale governatore della Regione, Giuseppe Scopelliti, ma non solo. Nel mirino della magistratura ci sarebbero anche alcuni Consiglieri Comunali come Giuseppe Plutino e Pasquale Morisani.

Le reazioni politiche –
Duri i commento dell’opposizione, secondo Pierluigi Bersani,lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità mafiosa deve farci riflettere sulla gravità alla quale è arrivata la situazione nel nostro Paese. Non è possibile che una larga parte del territorio nazionale debba fare i conti con una così forte infiltrazione delle organizzazioni criminali“.
Sulla stessa linea anche Nichi Vendola:Ora i reggini hanno l’occasione e la possibilità di riscatto e di rinascita. La città che vuole cambiare  può mettersi alle spalle questa indegna e triste stagione“.
Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro ricorda come questa contiguità non riguardi solo “la Calabria, ma anche amministrazioni del nord Italia“.

 Matteo Oliviero