Ciclismo, caso Armstrong – In più di 1000 pagine, l’Usada (agenzia antidoping Usa) svela “il sistema di doping più evoluto e sofisticato della storia”. Protagonista Lance Armstrong, ormai ex vincitore di 7 Tour de France e dei tanti successi ottenuti dall’agosto 1998 in poi. Il ciclista americano avrebbe fatto uso di Epo, corticosteroidi, testosterone, trasfusione e di agenti mascheranti (utili, appunto, a non lasciare le tracce dei prodotti proibiti). Il dossier si avvale, oltre che di 26 testimonianze dirette, tra cui quelle di 15 corridori (molti dei quali sospesi come Hincapie, Vande Velde e Leiphimer), anche di prove documentali inappellabili, come e-mail, pagamenti e dati scientifici nei quali si dimostrerebbe il certo uso di sostanze dopanti da parte del ciclista statunitense.
Il legame con Ferrari ed una confessione – Una di queste prove, sarebbe il legame molto stretto che intercorreva tra Armstrong e Michele Ferrari, medico coinvolto in numerosi casi di doping ed inibito dal Coni sin dal 2002. L’Usada avrebbe rintracciato un totale di pagamenti effettuati dal ciclista al dottor Ferrari per un totale di 1 milione di dollari, relativo ad un rapporto andato avanti dal ’96 fino al 2006. Non solo: George Hincapie, altro ciclista a stelle e strisce, ha affermato di aver deliberatamente fatto uso di doping proprio fino al 2006: “Troppi tra i migliori lo facevano ed era l’unico modo per restare ai vertici e continuare a lottare per la vittoria. Mi pento di questa mia scelta e mi scuso con tutti i miei cari”.
Edoardo Cozza