L’affidamento al padre. – Un’ordinanza della Sezione Minori della Corte d’Appello di Venezia ha deciso che un bimbo di Padova di dieci anni debba esser posto sotto la patria potestà esclusiva del padre. Ebbene, fin qui nulla di strano, nonostante sia piuttosto insolito in Italia negare alla madre del minore ogni diritto decisionale ed educativo sul proprio figlio. Ma senza entrare nel merito delle motivazioni della sentenza, vediamo i fatti che si sono svolti in seguito.
Le proteste ed i pianti del bimbo. – A motivo dell’ordinanza, il bimbo di dieci anni è stato prelevato direttamente all’entrata della scuola dagli agenti della polizia di Padova, che verso le ore otto di mattina gli hanno impedito di entrare nell’istituto che abitualmente frequenta, al fine di portarlo via dalla madre. A nulla sono serviti i tentativi di divincolarsi del piccolo, che protestava ed implorava di lasciarlo. E’ solo grazie alla forza che gli agenti lo hanno trascinato con sé e lo hanno costretto ad entrare con loro nell’auto di servizio.
Il video. – E’ stato mandato in onda dal programma Chi l’ha visto un filmato amatoriale realizzato sul momento da una zia del bimbo, che con il telefonino ha deciso di registrare l’accaduto onde poter avere una prova dei fatti, che probabilmente verrebbero negati o smussati in fase di procedimento giudiziario, se ora non esistessero queste prove schiaccianti.
Prelevato senza spiegazioni. – I parenti e conoscenti del bambino, davanti alla scuola, hanno protestato ed hanno rivolto domande agli agenti, non sapendo, al momento, neppure il motivo esatto del prelevamento del minorenne loro congiunto. Nel filmato si sente chiaramente la voce di un ispettore donna che risponde solo di non poter fornire spiegazioni. E’ davvero così che le forze dell’ordine debbano eseguire quanto previsto da un’ordinanza? A noi pare che decisamente non sia questa la procedura legale con cui si attui la sentenza di un giudice del tribunale dei minori, e non mancheremo di informare sui futuri sviluppi dell’angosciosa quanto incivile vicenda che coinvolge in questo caso, oltre ad una coppia e dei privati cittadini, anche le forze dell’ordine ed il loro lavoro, in una serie di comportamenti dei quali la correttezza è ancora da acclarare.
S. K.