Pakistan, salva bimba-attivista – Era stata colpita a Mingora da una pallottola al collo la bambina 14enne Malala Yousafzai mentre uscita da scuola cercava di promuovere un pensiero “secolare” tra i giovani. E’ lì che è stata aggredita con armi da fuoco dai terroristi, ma oggi, dopo un delicatissimo intervento a Peshawar per estrarre la pallottola, le sue condizioni sono in netto miglioramento. La piccola non è in pericolo di vita e i parenti sono già più sollevati: “siamo contenti che sia sopravvissuta, ma siamo anche preoccupati per le sue condizioni di salute” ha commentato lo zio della giovane, Faiz Muhammad.
I talebani rivendicano – A una buona notizia fa quasi sempre da contraltare un’altra meno buona: il portavoce dei talebani Ehsanullah Ehsan, ha detto alla Bbc che la giovane “non verrà risparmiata se sopravviverà“. La famiglia sta valutando se è il caso di richiedere maggiore protezione per la figlia, mentre i medici valutano l’opportunità di trasferirla all’estero per fornirle ulteriori cure. L’attentato è stato compiuto a bordo dell’autobus che dalla scuola riportava a casa la bambina. D’un tratto un uomo barbuto è salito sul pullman chiedendo dove fosse la bimba attivista: Malala ha riportato gravi ferite alla testa ed al collo, mentre un’altra ragazzina se l’è cavata soltanto con alcune contusioni. Il governo di Islamabad, infine, ha messo una taglia di 10 milioni di rupie sulla testa dei terroristi: “Attaccando Malala, i terroristi non hanno capito che lei non è solo una persona, ma è un’icona di coraggio e speranza“, ha detto il capo delle forze armate.
Rosario Amico