Marco Tronchetti Provera, il numero uno di Telecom Italia, è indagato dalla Procura di Milano, per ricettazione nell’ambito dell’inchiesta sul caso Kroll, relativo alla vicenda dei dossier illegali. Secondo gli inquirenti infatti, alcuni uomini della Security di Telecom avrebbero prelevato dati riservati dal computer di un collaboratore dell’agenzia investigativa Kroll nel 2004 in un hotel di Rio de Janeiro, attuando di fatto un’azione di hackeraggio per appropriarsi di dati fondamentali per il controllo di Brasil Telecom.
La Procura avrebbe evidenziato, a seguito di accurate indagini, che l’allora capo della Security, Giuliano Tavaroli, avrebbe portato a conoscenza Tronchetti Provera del modo in cui erano stati procurati i preziosi dati. Gli atti sarebbero già stati depositati, perciò ora il procuratore avrà 20 giorni di tempo per formulare l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio del numero uno di Telecom.
L’inchiesta si sarebbe quindi chiusa con l’ipotesi di reato di ricettazione, nei confronti di Tronchetti Provera, mentre resterebbe invece ancora aperto il fascicolo che lo vede indagato per corruzione internazionale, relativamente ai 26 milioni di euro pagati da Telecom nel 2002-2006 per consulenze al mediatore brasiliano Naji Nahas e messi in contabilità all’interno della voce “conto del Presidente”. Marco Tronchetti Provera, che è anche presidente di Prelios e Camfin e vicepresidente di Mediobanca, ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo di essere stato lui a denunciare i fatti al centro dell’inchiesta, fornendo sempre la piena collaborazione all’autorità giudiziaria.
Marta Lock