Lombardia, Salvini spara su Formigoni: Ti devi dimettere

Nessuna mediazione: il segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini, è tornato a promozionare la linea dura in Regione. Il “rimpasto” annunciato dal governatore Roberto Formigoni non piace affatto al padano, che – ai microfoni della trasmissione La Zanzara (su Radio24) – ha ieri scagliato furenti anatemi all’indirizzo del ciellino. “Si deve dimettereha tuonato il leghista riferendosi al titolare del Pirellone – e se non si dimette, lo facciamo dimettere noi”. Una linea “oltranzista” apparentemente in conflitto con quanto dichiarato due giorni fa da Roberto Maroni a Roma.

L’arroganza del ciellino – “Formigoni dovrebbe contenere la sua arroganza. Invece di ringraziare Padre Pio per essere dov’è, continua a dispensare lezioni a destra e a manca”. A criticare apertamente l’atteggiamento di Roberto Formigoni – intenzionato a rimanere saldo alla guida della Regione Lombardia, nonostante gli scandali che hanno investito la sua giunta – è stato ieri Matteo Salvini. Il dirigente lombardo del Carrocccio ha dato chiara prova della sua contrarietà alla presunta pax siglata due giorni fa a Roma dal governatore Formigoni, dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, e dal leader del suo stesso partito, Roberto Maroni.

Dimissioni inevitabili – Una pax che Salvini considera inaccettabile e che lo ha spinto a rinnovare l’ultimatum al presidente della Lombardia: “Fossi in lui mi sarei già dimessoha dichiarato il leghista – Il primo momento possibile per votare sarà in primavera”. “Una nuova giunta è inutile – ha rincarato Salvini – e comunque la Lega non dovrebbe entrarci, anzi non dovrebbe dare neanche l’appoggio esterno. E se Formigoni non si dimette – ha concluso in un crescendo di intransigenza – lo facciamo dimettere noi“. 

Il Consiglio federale – La rovente questione verrà senz’altro affrontata nel corso del Consiglio federale della Lega convocato questa mattina a Milano. Al confronto due posizioni apparentemente inconciliabili: quella rappresentata dal segretario Maroni – orientato a garantire il proseguo del governo regionale in Lombardia in cambio di impegni programmatici a vocazione federalista – e quella rappresentata da Salvini, indisponibile a qualsiasi forma di mediazione e fermamente intenzionato a “staccare la spina” al governatore.

Maria Saporito