La legge di stabilità messa a punto dai Professori stenta a trovare dei sostenitori. A palesare reticenze sul testo è stato anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano, intercettato ieri a margine del Forum della piccola industria di Confindustria. “Ci sono molte cose da rivedere”, ha anticipato l’ex Guardasigilli, che ha precisato di aver gradito poco l’aumento dell’Iva. E sul futuro del centrodestra: “C’è un’area da ricostruire”, ha spiegato Alfano.
I dubbi di Angelino – “Ci sono molte cose da rivedere sulla legge di stabilità: in primo luogo bisogna eliminare l’aumento dell’Iva. Non è possibile che mangi sostanzialmente quel piccolo beneficio che viene dalla riduzione dell’Irpef. Inoltre, la retroattività è un qualcosa che rompe il patto tra cittadino e Stato e quindi è per noi inaccettabile“. E’ quanto ha dichiarato ieri il segretario del Pdl, Angelino Alfano, in riferimento al testo presentato qualche giorno fa dal governo Monti. La manovra – già criticata da Pd, Idv, Sel e in parte Udc – sembra convincere poco anche il Pdl, impegnato a “recuperare” la propria immagine in vista delle prossime elezioni.
Meno poteri a Equitalia – “Una delle prime emergenze – ha continuato Alfano – sarà per noi rivedere i poteri di Equitalia, che sono troppi e troppo invasivi. Ci sono ben altri strumenti per fare la lotta all’evasione fiscale e non c’è bisogno di strumenti del tutto illiberali. C’è un rapporto che non funziona tra Stato e cittadini in materia fiscale”. E sul futuro del centrodestra: “Il compito che il Popolo della libertà si è dato – ha spiegato il segretario – è di ricostruire un’area che è elettoralmente maggioritaria e che oggi è politicamente divisa”.
Alternativi alla sinistra – “Quest’area dei moderati, alternativi alla sinistra – ha precisato Alfano – ovviamente non si può fondare solo su un confine geografico, ma sui contenuti. La questione basilare sarà la politica economica, alternativa a quella della sinistra. Non si tratta di chiacchiere perché la sinistra è guidata, dal punto di vista della politica economica, dalla Cgil e dalla Fiom ed è improntata – ha rincarato l’ex ministro della Giustizia – ad una linea chiamata tassa e spendi, cioè per spendere di più occorre tassare di più. Noi invece riteniamo che l’Italia abbia dei limiti da curare immediatamente – ha spiegato Alfano – come il debito pubblico e la spesa pubblica troppo alti”.
Maria Saporito