Isole Senkaku, navi da guerra cinesi nelle acque nipponiche

Isole Senkaku, navi da guerra cinesi nelle acque nipponiche – Si arricchisce di nuovi episodi la guerra di nervi tra Cina e Giappone in merito alle isole Senkaku, nel Mar Cinese Orientale, da tempo al centro di un’aspra contesa territoriale tra i governi di Pechino e Tokyo. Un aereo giapponese ha individuato oggi sette navi da guerra cinesi nelle acque a sud del Giappone e a circa 200 chilometri dalle isole contese. Fonti nipponiche riferiscono che le navi sono state avvistate a circa 49 chilometri dall’isola di Yonaguni, che fa parte della prefettura di Okinawa e, quindi, delle acque giapponesi, nonostante non sia illegale transitarvi per le navi straniere. Il ministro della Difesa Satoshi Morimoto ha tuttavia dichiarato che il Giappone tiene sotto controllo i movimenti delle navi.

L’arcipelago della discordia – La situazione nel Mar Cinese Orientale si è aggravata dopo che Pechino ha inviato, oltre un mese fa, sei pattugliatori davanti alle coste delle isole Senkaku, in risposta alla conferma da parte del governo giapponese dell’intenzione di sborsare due miliardi e mezzo di yen, equivalenti a oltre venti milioni e mezzo di euro, per sottrarre alla Cina tre delle cinque isole Senkaku (in cinese Diaoyutai). Al momento l’arcipelago, disabitato ma ricco di risorse naturali, è controllato da Tokyo, ma la sovranità è rivendicata anche da Taiwan. Secondo il ministero degli Esteri cinese, l’annuncio da parte del Giappone dell’acquisto delle isole e della loro nazionalizzazione rappresenta una grave violazione della sovranità della Cina. Definendo la posizione nipponica come “altamente offensiva per 1,3 miliardi di cinesi, in quanto seriamente calpesta fatti storici e della giurisprudenza internazionale”, il governo di Pechino ha dunque espresso ferma opposizione contro la mossa del Giappone.