Caso Corona: affidamento in prova ai servizi sociali

Il Tribunale di sorveglianza ha accolto la richiesta dei legali di Fabrizio Corona, di essere affidato ai servizi sociali con sospensione delle condanne divenute finora definitive che ammontano a un totale di 2 anni e 8 mesi. Nel corso dell’udienza di mercoledì scorso, il pg, Antonio La Manna, aveva dato parere favorevole alla richiesta avanzata dall’ex re dei paparazzi, udienza durante la quale aveva parlato a lungo davanti al collegio della propria attività e chiesto di valutare le prescrizioni orarie, soprattutto considerando che il suo lavoro consiste anche nell’essere ospitato in varie trasmissioni e locali notturni.

Il collegio avrebbe tenuto in considerazione anche quell’aspetto, stabilendo che Corona non possa rientrare a casa oltre l’una di notte e uscire prima delle 10 del mattino. I magistrati hanno quindi ritenuto che fossero ampiamente soddisfatti i requisiti richiesti per l’affidamento, tra i quali il domicilio e un lavoro. La decisione permetterà quindi a Fabrizio Corona di continuare a svolgere la sua attività all’interno della società vicina a Corso Como, all’interno della quale lavorano una trentina di dipendenti, pur essendo controllato dai servizi sociali.

A convincere definitivamente i giudici sarebbe stato anche il forte legame di Corona con la madre, che ne sta seguendo il percorso, e l’intenzione da lui fermamente espressa, di andare avanti a lavorare e continuare a dare lavoro ad altre persone. La richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali è stata presentata in virtù del fatto che la somma delle condanne a suo carico arriva a un totale di 2 anni e 8 mesi, perciò essendo sotto i tre anni, la pena può non essere scontata in carcere.