E’ stato condannato a 10 anni di reclusione il vigile che aveva sparato al giovane cileno durante un inseguimento a Milano, la sentenza è stata emessa dal gup Stefania Donadeo, che ha anche stabilito che Alessandro Amigoni risarcisca con 360mila euro la moglie di Marcelo Valentino Gomez Cortes e con altri 360mila euro i suoi familiari.
I fatti risalgono al 13 febbraio di quest’anno: durante un inseguimento nel parco Lambro, zona est di Milano, il vigile Amigoni aveva sparato colpendo il cileno e provocandone la morte. Lui si era sempre difeso sostenendo di avere sparato a scopo intimidatorio e di aver colpito il cileno per un tragico errore, dopo aver notato un secondo giovane fuggitivo girato verso gli agenti impugnando una pistola. Ma Alvaro Thomas Huerta Rios, amico della vittima, presente al momento della sparatoria, aveva sempre smentito la versione del vigile.
La consulenza balistica, disposta dal giudice, aveva infatti stabilito che Amigoni aveva sparato da una distanza inferiore ai 3 metri e, dagli esiti dell’autopsia era emerso che il cileno era stato colpito alle spalle, quindi mentre tentava di scappare e non in un ipotetico tentativo di aggressione, e il proiettile gli aveva trapassato il cuore. Il legale di Amigoni, che continua a sostenere la tesi dell’incidente data dal suo cliente, ha annunciato di voler ricorrere in Appello, sottolineando che quanto successo non è stato dettato dalla volontà di uccidere.