Delitto Melania Rea: pm chiedono ergastolo per Salvatore Parolisi

Processo per il delitto di Melania Rea – Sono iniziate nella giornata di oggi le requisitorie del processo con rito abbreviato per l’omicidio di Melania Rea, la 29enne campana di Somma Vesuviana il cui corpo venne ritrovato senza vita nel bosco di Ripe di Civitella il 18 aprile del 2011. La causa della morte della donna furono le 35 coltellate che furono inferte al suo corpo e l’ unico sospettato per l’omicidio di Melania Rea è sempre stato Salvatore Parolisi, ex caporalmaggiore, accusato di aver assassinato la moglie.

Richiesta dell’ergastolo per Salvatore Parolisi – La richiesta dei pm Greta Aloisi e Davide Rosati al termine della loro requisitoria di oggi è stata chiara: “Salvatore Parolisi deve essere condannato all’ergastolo”. Nonostante dunque il processo con rito abbreviato per il caso del delitto di Melania Rea, che dà diritto all’imputato allo sconto di un terzo della pena, e quindi a una condanna massima di 30 anni, i magistrati hanno chiesto l’ergastolo per Salvatore Parolisi, senza attenuanti, poiché contestano all’ex caporalmaggiore non solo l’omicidio della moglie Melania, ma anche tre aggravanti: l’uccisione di un congiunto, la crudeltà e i futili motivi, oltre al vilipendio del cadavere e al depistaggio.

Commenti della famiglia di Melania – “È quello che ci aspettavamo la richiesta di un ergastolo senza attenuanti”. Queste le parole dell’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, all’uscita dell’aula dove i pm Davide Rosati e Greta Aloisi hanno chiesto la pena massima per Salvatore Parolisi, reo, secondo l’accusa, di aver ucciso la moglie Melania con 35 coltellate il 18 aprile 2011 nel bosco di Ripe di Civitella. Rassegnato, invece, è parso il padre di Melania, arrivato a Teramo con il cognato e il figlio: “Quello che conta è che mia figlia non c’è più, io mi aspetto solo che la giustizia faccia il suo corso. Ma le mie convinzioni non me le tocca nessuno. Quindi, viva la giustizia, viva la magistratura, viva l’Italia”.