Legge Stabilità: Monti apre a modifiche, ma a saldi invariati

Un testo pesante come la legge di Stabilità non poteva incassare il consenso popolare e politico. A dare prova di lucidità  e consapevolezza è stato ieri il premier Mario Monti, a confronto con i giornalisti convocati a Bruxelles per la Conferenza dei 27 Paesi europei. Il Professore – che ha preso atto delle critiche bipartisan fioccate sull’ultima manovra – non ha escluso la possibilità di “ammorbidire” il testo, pur precisando che non sarà possibile modificarne i saldi. Concetto ribadito dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli: “Ne discuteremo in Parlamento – ha concesso – ma per noi resta la miglior legge possibile”. 

Disponibili a cambiare – “E’ un documento portante della strategia del governo e non credo possa andar giù come un bicchiere d’acqua”. A conclusione del vertice tra i Paesi dell’Ue che si è svolto a Bruxelles, il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha ieri passato in rassegna alcuni dei nodi dell’agenda politica interna, soffermandosi (per esempio) sulla spinosa questione della legge di StabilitàPrenderemo in considerazione tutte le critiche e siamo pronti a modificare la legge in Parlamento – ha annunciato il bocconiano – Il fatto che ci siano considerazioni critiche, alcune anche forti, non ci sorprende”.

Blindatura sui saldi – “Credo di poter dire che siamo, col ministro dell’Economia e col governo tutto, disponibili a valutare tutte le modifiche che verranno proposte – ha rimarcato il Professore – ma ovviamente non possiamo permetterci di assistere a modifiche dei saldi“. Un “paletto” non indifferente, che il presidente del Consiglio ha voluto piantare subito per scongiurare futuri e insidiosi misunderstanding. “I saldi non sono l’unico punto – ha aggiunto Monti – Con alcune modifiche potremo essere d’accordo, ma con altre saremo in disaccordo. Svolgeremo un esercizio tollerante e specifico di spiegazione e pedagogia, sperando che possa funzionare bene. Auspichiamo che la sinergia con i partiti – ha concluso il Professore – funzioni anche questa volta”.

La discussione in Parlamento – L’apertura ventilata da Monti è stata sostanzialmente confermata dal responsabile dei conti pubblici, Vittorio Grilli: “Avendoci ragionato e studiato a lungo, questa è a nostro avviso la composizione migliore della legge – ha premesso il ministro – ma è un disegno di legge, non un decreto legge, quindi ne discuteremo con il Parlamento e se insieme si arriverà a una composizione diversa – ha concesso il titolare di via XX Settembre – lo si potrà fare”.