Piscicelli: Rise del terremoto in Abruzzo, ora collabora con la giustizia

Francesco Maria De Vito Piscicelli, 50 anni, due mesi di carcere, è l’imprenditore edile ricordato per la telefonata con il cognato nella quale, trascorso poco tempo dal terremoto a L’Aquila, si rideva della situazione sognando i soldi che si poteva trarre dalla ricostruzione. “Alle 3 e mezza di stanotte ridevo nel letto” dicevano i due. Oggi Piscicelli è un collaboratore di giustizia accentando di rivelare ciò che sa sulla corruzione italiana negli appalti di Stato dal 2000 al 2010.

Piscicelli sta subendo minacce e anche un attentato, il primo ottobre scorso infatti il suo rudere sulla spiaggia di Ansedonia è stato bruciato e ha ricevuto varie minacce alla sua persona e a quelle dei suoi familiari: “Perché continui a parlare, vuoi mettere in crisi il sistema che ti ha sfamato?”.

Le dichiaraziomi di Piscicelli hanno aperto molte strade di indagine: “”Il sistema Protezione civile, la deroga totale per ogni gara pubblica, nasce con il Giubileo del Duemila: l’incontro fra il sindaco di Roma Francesco Rutelli, il provveditore alle Opere pubbliche del Lazio Angelo Balducci e il capo della Protezione civile Guido Bertolaso.” E ancora: “Allestiscono una macchina per costruire opere in un paese bloccato, ma nel corso delle stagioni le missioni diventano un sistema di arricchimento personale. Sfruttato a sinistra e a destra.” Piscicelli sottolinea ancora: “L’ho visto con i miei occhi, l’ho vissuto dall’interno: una montagna di denaro pubblico per dieci stagioni è stata messa a bilancio per realizzare auditorium, stadi, caserme, svincoli e in percentuale è stata poi trasferita a ministri, sottosegretari, parlamentari, magistrati, funzionari della Protezione, dirigenti delle Opere pubbliche. Nessuna istituzione, nessun partito, tutto ad personam“.