Strage di Chevaline – E’ accaduto lo scorso 5 settembre: la strage di Chevaline, in Alta Savoia, aveva lasciato senza parole il mondo intero. Furono uccise quattro persone tra cui il ciclista Sylvain Mollier, il cittadino britannico di origine irachena Saad al-Hilli, la moglie Iqbal e la suocera. La recente perizia balistica ha rilevato nuovi dettagli sulle modalità del delitto: pare infatti che non si sia trattato di un killer professionista e che il primo ad essere colpito dai proiettili dell’assassino sia stato proprio il ciclista francese. E’ il quotidiano Le Parisien a diffondere questa notizia, nuovi dettagli che iniziano a fare un pò di luce nel buio di questo caso.
Ciclista bersaglio – C’è stato un momento in cui, durante le indagini, si è pensato che il ciclista rimasto ucciso potesse essere vittima non casuale di una vendetta: “Ma chi ci dice che il ciclista Mollier, che tutti descrivono come un gentiluomo, non avesse una doppia vita?“, era l’ipotesi avanzata dal colonnello francese Benedict Vinnemann che dirige l’inchiesta. In realtà gli ultimi sviluppi rivelano che Sylvain era semplicemente l’uomo sbagliato al posto sbagliato, rimasto ucciso in una sparatoria che non lo “riguardava” da un killer non professionista. Quel giorno Sylvain Mollier si trovava in congedo per la nascita del terzo figlio ed era uscito per una passeggiata in bicicletta.