Il passo indietro di Berlusconi più volte annunciato ma mai creduto fino in fondo è arrivato. In una nota il Cavaliere comunica che lascerà le leadership del partito e fissa le primarie per il Pdl. L’annuncio è nel suo stile: “Per amore dell’italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora” – si dice nella nota, che prosegue – “Non ripresenterò la mia candidatura a premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività”.
“Sottolineo l’importanza delle primarie e aggiungo che non c’e’ precedente storico nella nostra area. Avremo primarie per il premier e primarie di programma anche in rete”, lo aveva preceduto il segretario Angelino Alfano, consapevole che il partito è in caduta libera e che nemmeno la presenza di Berlusconi, impegnato e messo alle strette sul processo Ruby, può essere la soluzione, anzi iniziava a diventare un problema. Primarie dunque per il Pdl fissate per il 16 dicembre. La prima reazione registrata all’annuncio ufficiale di Berlusconi è quella di Gianni Alemanno che ha commentato: “La dichiarazione di Berlusconi è il gesto di generosità e di apertura al futuro che tutti ci aspettavamo. Silvio Berlusconi si conferma un grande leader che ha il merito storico di aver fondato il centrodestra. La scelta delle primarie è la premessa per ricostruire uno schieramento vincente e alternativo alla sinistra estrema di Vasto”.