Primarie centrodestra: chi si candida?

Da una parte Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e la trascuratissima Laura Puppato. E dall’altra? L’annuncio di primarie lanciato ieri da Silvio Berlusconi ha scatenato il toto-candidati nel centrodestra. E se i più “coraggiosi” hanno già sciolto le riserve, i più “prudenti” preferiscono trincerarsi, invece, in un placido attendismo.

Galan si lancia – Poco meno di 2 mesi ci separano dal 16 dicembre, indicato dall’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, come possibile data per le inedite primarie di centrodestra. Meno di due mesi per allestire la campagna elettorale e per definire i programmi. E per comprendere chi parteciperà alla competizione. A dichiararsi immediatamente disponibili sono stati due convinti supporter del Cavaliere: l’ex ministro Giancarlo Galan e l’ex sottosegretario Daniela Santanchè. “Mi candido alle primarie – ha annunciato ieri Galan ai microfoni della trasmissione La Zanzara – Rappresento l’area liberale e anche una buona storia di amministrazione regionale”. “Non ho soldi – si è lamentato l’ex governatore del Veneto – ma spero che qualcuno mi sosterrà anche economicamente”.

La soddisfazione della pasionaria – Non potevo candidarmi contro il mio padre politico, ora non c’è più e posso”, ha ribadito questa mattina l’ex responsabile della Cultura dalle colonne della Stampa“Lascia la politica il più innovatore, il più fantasioso, il più bravo dei politici dal dopoguerra ad oggi”, ha poi aggiunto Galan riferendosi a Berlusconi. Quanto a Daniela Santanchè: “Sono molto contenta della decisione che ha preso Berlusconi perché usciamo dall’immobilismo ha dichiarato ieri al Tgcom24 – Le primarie sono la scelta più giusta, che auspicavo da tempo, per un vero confronto all’interno del partito. Sono certa che è anche un modo per far riappassionare la gente alla politica”.

Non parleremo il tedesco  – “Come dico da sempre – ha continuato l’ex aennina – io sono pronta a candidarmi perché c’è bisogno di linee politiche diverse da offrire alla gente. E che vinca il migliore”. E invitata a indicare le linee guida della sua offerta politica: “La mia idea di partito – ha spiegato – è innanzitutto quella di trovare il nome giusto del partito, poi adotterò lo slogan del meno 50% sul costo della politica. Inoltre non accetterò che in nome dell’Europa si uccidano le famiglie e gli italiani – ha promesso la Santanchè – non dovranno imparare il tedesco”.

Forse che sì, forse che no – E se la candidatura di Angelino Alfano è data per scontata (e ha già incassato la “benedizione” di buona parte della nomenclatura pidiellina), rimane per il momento in sospeso il giudizio sulla disponibilità di altri “big”. Come il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, o il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che potrebbero pensare di “alzare il tiro” puntando direttamente a Palazzo Chigi. Ma a farsi avanti potrebbero essere anche le “nuove leve” del partito, come l’ex ministro Giorgia Meloni, o le “vecchie glorie” del fu An, con Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri in prima linea. Ipotesi, suggestioni, rumors non confermati, ma destinati a tenere banco per molto, molto tempo ancora.