Rod Stewart è da poco uscito nelle librerie con la sua autobiografia, intitolata “Rod: the autobiography”. Neanche a dirlo, in men che non si dica le confessioni in essa contenuta hanno fatto scalpore. Alcune tra le più clamorose sono state riportate dal New Musical Express. Prima su tutte, quella in cui il cantante di “Sailing” ha ammesso di aver assunto cocaina per via anale. “Abbiamo iniziato comprando delle capsule anti-freddo dal farmacista – ha ammesso –, separando le due metà e rimpiazzando il loro contenuto con un pizzico di cocaina, e assumendole poi per via anale, dove, ovviamente, essendo il corpo umano una cosa meravigliosa, si sarebbero dissolte senza sforzo nel sistema“. Se vi state chiedendo perché non la sniffasse direttamente, la risposta è semplice: per non rovinare le sue vie nasali.
Un’altra confessione piuttosto scabrosa riguarda la leggenda che voleva Stewart costretto ad una lavanda gastrica, dopo aver ingoiato il seme di diversi marinai da lui oralmente intrattenuti. Secondo il cantante – che ammette di non aver mai praticato sesso orale nemmeno con un solo marinaio – la leggenda fu messa in giro dal suo ex-collaboratore Tony Toon, infervorato dopo essere stato licenziato. E l’interprete di “Tonight’s the night” fa sorridere, quando ammette di non aver permesso alla groupie delle star Cinthya Plaster Caster di prendergli il calco del pene: pur onorato, dopo aver visto il calco di Jimi Hendrix e aver valutato la propria dotazione Stewart ha gentilmente reclinato l’offerta. Come dargli torto?