Jimi Hendrix: il genio incendiario vicino ai 70 anni e la biografia inedita

Tra un mese Jimi Hendrix avrebbe compiuto 70 anni. E invece no: resterà per sempre uno del “Club 27”, quella progenie di dannati della musica che sulla soglia dei 27 anni hanno lasciato questo triste e un po’ gretto mondo, e che vede tra le sue fila altri talenti ineguagliabili come Jim Morrison, Kurt Cobain, Janis Joplin e – recentemente – Amy Winehouse. Difficile immaginarselo ora, con le rughe, magari la barba e – tremenda visione – un enorme “panzone”; lui, proprio lui, alto, dinoccolato, sensuale, che suonava con la bocca le Stratocaster, le stuprava, le faceva urlare il dolore del Vietnam e le bruciava sul palco. Giovane e incendiaro (nel vero senso della parola) era, giovane e incendiario è rimasto. Nessuna scelta.

La biografia del fratello Leon – Negli ultimi giorni un modo diverso di vederlo, dopo decenni di aneddoti di vario gusto, è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Si tratta della biografia di Jimi scritta dal fratello Leon (a quattro mani con Adam Mitchell), intitolata “Jimi Hendrix. Mio fratello”. Dall’infanzia povera a Seattle, da quel doppio nome dato dalla madre (“Johnny Allen”, in memoria degli uomini della sua vita: il marito e l’amante), fino al successo, e gli eccessi, un libro che percorre la vita del chitarrista fino alla morte e agli scontri famigliari per la sua eredità. E tra le pieghe dei vari aneddoti raccontati da Leon, ne resta uno esemplare, fulgido, a rappresentare la profondità viscerale di un uomo che ha cercato di scavare fisicamente nell’intima essenza del suono: una volta, da piccolo – racconta Leon – Jimi smontò e aprì l’amata radio del padre. Al padre infuriato, che gli chiese perché lo avesse fatto, Jimi rispose: “Cercavo la musica”.