Si è ieri concluso il processo in primo grado contro Salvatore Parolisi, condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea. A riferire le parole di Parolisi dopo l’emissione della sentenza è stato il suo avvocato difensore, Walter Biscotti: “Bisogna andare avanti, perché io non ho ucciso nessuno. Avvocato: dobbiamo andare avanti!”- avrebbe detto il caporalmaggiore, una volta sentito l’esito della sentenza. A dare man forte a Parolisi ci pensa proprio Biscotti, che ha promesso all’assistito l’impugnazione della sentenza: “Non ci aspettavamo una sentenza in questi termini. Sapevamo che questo processo poteva concludersi o con un’assoluzione o con un ergastolo. Non potevano esserci vie di mezzo. Non ci lasciamo impressionare da una sentenza sfavorevole. Siamo abituati a combattere. Le sentenze che non ci piacciono, le impugniamo”. Queste le prime parole di Walter Biscotti, collegato con lo studio di “Quarto Grado” durante la serata di venerdì.
“Non è sicuramente una sentenza giusta, perché abbiamo cercato di mettere in evidenza quelle che sono state le mancanze del quadro accusatorio. Siamo convinti che il giudice avrà difficoltà a superarle, perché i dati erano inoppugnabili su tutti i punti della discussione del Pubblico Ministero. C’è stata una dialettica processuale aspra, ma sempre contenuta nel rispetto dei ruoli processuali”- ha riferito inoltre Walter Biscotti.
L’avvocato ha poi denunciato: “I consulenti del Pm hanno distrutto le prove: ad esempio il contenuto gastrico, che era necessario per stabilire l’ora della morte, è stato distrutto una volta analizzato. Alcuni reperti dei Ris che sono stati analizzati come ipotesi intermedie, dopo essere stati analizzati e valutati, sono stati distrutti. Tutto questo è agli atti. La giustificazione della distruzione di questi reperti sta nel fatto che esiste una sorta di consuetudine e addirittura una bozza di progetto di legge del 4 giugno, dove si ipotizza che si può fare in questo modo. Questo non lo dico io, lo dicono i Ris”.