Il comandante e la cicogna è un film per il quale vale la pena mettere mano al portafoglio e pagare il biglietto. In ogni casa, in questo periodo, si opera una necessaria spending review circa le spese prioritarie e quelle accessorie, che vengono, ovviamente, tagliate. Non è vera la storia che tutti i libri meritano di essere letti e che il cinema sia per forza cultura, ma quando un libro o un film sono all’altezza del potenziale che rappresentano, allora diventano necessari come mangiare o pagare il riscaldamento. Il comandante è la cicogna è una commedia stralunata del sempre bravo Silvio Soldini; una commedia così come dovrebbero essere: brillanti, ben orchestrate, tenere e dai tempi perfetti.
Soldini ha il merito di aver confezionato un film davvero pregevole senza lo spettro che aleggia su molti lungometraggi del “vorrei ma non posso”. Soldini fa il suo e lo fa benissimo e, senza pretese, arriva al cuore e fa centro. Ogni particolare di quest’opera è curato e aggraziato: dalla colonna sonora che restituisce perfettamente l’atmosfera trasognata, curata dalla Banda Osiris, ad un solido lavoro di sceneggiatura che presenta dei personaggi ben tratteggiati, il rischio dello stereotipo li accarezza da lontano, ma poi scompare veloce. Cast eccelso che suona in sincrono: Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battison, Claudia Gerini e Luca Zingaretti. Special Guest: la cicogna, Giuseppe Garibaldi, il Cav. Cazzaniga e Giacomo Leopardi.
Ne vale la pena.
Da sottolineare la scelta azzeccata dei due giovanissimi attori, Luca Dirodi e Maria Pinto, per la prima volta sullo schermo, che interpretano i figli di Leo (Mastandrea), molto naturali e talentuosi; altra protagonista che si fa sentire è la città sullo sfondo, una bellissima Torino, che dall’alto osserva il brulicare umano con santa pazienza.