Per la Siria, dopo ormai 20 mesi di guerra civile, in una crisi diplomatica aperta con l’Onu e soprattutto con la vicina Turchia che, dopo le violazioni dello spazio aereo da parte della Siria, ha emesso divieto di volo per gli aerei siriani sopra il Paese, è il momento di tirare le fila: in vista della festa musulmana dell’Eid al-Adha, iniziata proprio questo fine settimana, il presidente Bashar al-Assad ha deciso di firmare un’amnistia. L’amnistia riguarda i crimini commessi prima del 23 ottobre 2012 ma, secondo quanto si apprende non includerebbe il terrorismo, crimine nel quale rientrano i reati commessi dai gruppi armati dell’opposizione antigovernativa.
Secondo l’Onu la promulgazione dell’amnistia sarebbe un segnale di apertura da parte della Siria rispetto alla richiesta di Lakhdar Brahimi, inviato speciale di Onu e Lega Araba che aveva chiesto un cessate il fuoco: Damasco si è detta disposta ad una tregua sempre e solo se i guerriglieri faranno altrettanto e se gli Stati esteri cesseranno di sostenerli finanziariamente. l Consiglio di sicurezza sta comunque discutendo sulla possibilità di inviare i caschi blu per avviare le operazioni di pace. Pace ancora lntana se si pensa alattacco di pchi giorni fa da parte dele forze del governo siriano su un panificio di Aleppo con almeno 20 morti, in maggioranza donne e bambini.