Pdl allo sbando: Alfano in silenzio attende il voto siciliano

Il week end appena trascorso non deve essere stato tra i più sereni per Angelino Alfano. La conferenza stampa convocata da Silvio Berlusconi sabato mattina ha avuto l’effetto di un vero e proprio tsunami, capace di spazzare via tutto. Il sostanziale passo indietro del Cavaliere (“Mi sento obbligato a restare in campo”, ha dichiarato) ha allungato nuovi nuvoloni sul segretario del Pdl, che ha scelto di trincerarsi dietro un mutismo carico di tensione.

Berlusconi sconfessa Alfano – A dire la loro sulla clamorosa inversione di marcia di Silvio Berlusconi sono stati praticamente tutti. Tranne il segretario del suo stesso partito, quell’Angelino Alfano indicato come il “delfino” pronto a subentrare e che adesso sembra destinato a rimanere fagocitato dal mai sazio “squalo”. Metafore ittiche a parte, nel Pdl la confusione è massima: lo “sfogo” dell’ex premier ha di fatto sconfessato la linea politica tracciata fin qui da Alfano, spingendo a credere che il Cavaliere non voglia più puntare la sua fiche sull’ex ministro della Giustizia.

Il silenzio del segretario – Dal canto suo Alfano ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. Chiuso in un silenzio definito assordante dai media, il segretario prende tempo puntando tutto sulla vittoria di Nello Musumeci in Sicilia, che potrebbe renderlo meno timoroso nel redde rationem col Cavaliere. Un faccia a faccia inevitabile, destinato a profilare con maggiore nettezza il contorno del partito, sospeso tra la voglia di cambiare e il timore di “rottamare” l’ingombrante fondatore.