Il giorno dopo le elezioni in Sicilia: adesso Grillo fa davvero paura

Il giorno dopo il risultato delle elezioni regionali in Sicilia, tre sono stati i punti fondamentali su cui si è basata l’opinione pubblica e la stampa, italiana ed estera: il primo punto è la vittoria del candidato di centrosinistra, sostenuto da Pd, Udc, Psi e Api, Rosario Crocetta, ex sindaco antimafia della città di Gela, omosessuale dichiarato. Copiosi sono arrivati su di lui i commenti all’indomani della sua vittoria: da una parte c’è chi ha avuto un occhio positivo e lungimirante sul suo operato futuro, una boccata d’aria fresca e un rinnovamento in una terra come la Sicilia, radicata da sempre in una chiusura mentale, mentre altri lo hanno dato per spacciato in quanto ‘presidente senza maggioranza’.

Astensioni record – Il secondo punto su cui ha battuto tutta la stampa è stato il calo d’affluenza alle urne. A prevalere in tutto il territorio siciliano ed in ogni provincia dell’isola, infatti, è stato l’astensionismo: alle elezioni regionali siciliane 2012 i votanti sono stati il 47,42% degli aventi diritto, pari a 2.203.885 elettori. Il dato, rappresenta un record di astensione, ed è il più basso registrato negli ultimi anni nella regione Sicilia: nel 2008, quando si votò in concomitanza con le elezioni politiche nazionali, l’affluenza dei votanti siciliani era stata del 66,68%. Mai in Sicilia il dato dell’affluenza alle urne era sceso sotto al 50%.

Grillo e il M5S fanno paura – Il terzo ed ultimo punto che è stato messo in evidenza subito dopo i risultati delle elezioni regionali siciliane è stato il boom del Movimento 5 Stelle, del suo candidato, Giancarlo Cancelleri, classificatosi al terzo posto, e della risonanza del suo leader, o meglio, del suo ‘megafono’, il comico genovese Beppe Grillo. Il M5S non è più ignorabile adesso, per le percentuali e i risultati ottenuti nelle elezioni appena terminate in Sicilia: un risultato vicino al 20% che non può essere ignorato e che non può essere taciuto, soprattutto da chi si sta preparando ad affrontare le prossime elezioni politiche del 2013. E se Grillo in due settimane, tra la traversata dello stretto di Messina a nuoto e scalata del vulcano Etna è riuscito a conquistare l’elettorato siciliano, da sempre roccaforte della destra, cosa riuscirà a fare in tutti questi mesi che precedono le elezioni politiche del 2013? È questa la preoccupazione più grande della vecchia guardia politica italiana. Le alleanze serviranno ad arginare la potenza del ciclone Grillo? La tensione e la paura si tagliano col coltello.