La ferita è ancora aperta, Julio Cesar non ha dimenticato. Dopo sette anni di onorata carriera nerazzurra, costellati da grandi successi in Italia e in Europa, il portiere brasiliano avrebbe apprezzato un atteggiamento diverso dalla società meneghina al momento dell’addio: “Non lo nascondo, sono triste per come l’Inter si è comportata con me – ammette il numero uno, attualmente in forza al Queens Park Rangers, alla trasmissione Undici –. Ci sono rimasto male, mi aspettavo qualcosa di diverso“. Nonostante il brusco addio, culminato nel saluto ai tifosi nella notte del match contro il Vaslui, i rapporti con il presidente son rimasti buoni: “Ormai è passato, ho chiarito di persona con Moratti“, assicura il portiere sudamericano.
Stramaccioni come Mourinho – Da allora, era il 30 agosto, son passati due mesi esatti. Dall’Inghilterra, Julio Cesar ha avuto modo di veder crescere la nuova Inter di Stramaccioni: “Rivedo in lui qualcosa di Mourinho, ha la stessa voglia di vincere“. Parlando dello Special One, ecco riaffiorare il ricordo più emozionante: “Il 22 maggio 2010, finale di Madrid contro il Bayern Monaco, è stato il momento più bello della mia carriera“. Quell’anno fu triplete, il numero uno brasiliano riconosce i meriti del tecnico portoghese: “Mourinho è molto intelligente e sa far rendere i giocatori al 110%. Sa trasmettere la sua voglia di vincere sempre, è stato il segreto di quei successi in nerazzurro“. Se i ricordi più belli son legati all’uomo di Setubal, quelli meno piacevoli riguardano la Juventus: “La odio, ma solo perché è stata la squadra che mi ha fatto impazzire di più in Italia. Non riuscivo quasi mai a batterla e questa cosa mi ha fatto impazzire“.