Regione Lazio: indagati i membri dell’Ufficio di presidenza

Una nuova tegola si è abbattuta ieri sulla disastrata Regione Lazio. Gli ispettori della Guardia di Finanza entrati alla Pisana per passare ai raggi x i conti dei gruppi consiliari (e non solo) hanno, infatti, segnalato un’irregolarità in seno all’ufficio di presidenza. Tanto quanto basta ad iscrivere nel registro degli indagati tutti i componenti: dal presidente Mario Abbruzzese a Isabella Rauti, moglie del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. L’accusa è di concorso in abuso di ufficio: avrebbero prorogato il contratto a un dirigente che doveva andare in pensione.

Nuove indagini – Non c’è pace per la Regione Lazio. Lo scandalo inaugurato da Franco Fiorito – e proseguito con il capogruppo dipietrista, Vincenzo Maruccio – ha portato all’apertura di un nuovo filone d’inchiesta che ha investito tutti i componenti dell’ufficio di presidenza. L’accusa ipotizzata è di concorso in abuso d’ufficio e fa riferimento all’ingiustificata proroga del contratto di lavoro del segretario generale del Consiglio, Nazzareno Cecinelli. Nel registro degli indagati sono finiti il presidente Mario Abbruzzese, Isabella Rauti (Pdl), Gianfranco Gatti (Lista Polverini), Claudio Bucci (Idv), Raffaele D’Ambrosio (Udc), Bruno Astorre (Pd).

Mancato pensionamento – Più precisamente: il reato ipotizzato contro i membri dell’ufficio di presidenza fa riferimento a un episodio avvenuto il 28 marzo scorso quando il segretario del Consiglio regionale, Nazzareno Cecinelli, che avrebbe dovuto andare in pensione, venne invece confermato nel suo incarico. Un’irregolarità individuata dalle Fiamme Gialle che hanno dato il là alle indagini.