Saranno un centinaio gli operai e lavoratori, provenienti da tutta Italia, a sfilare sul red carpet del Festival Internazionale del Film di Roma, sabato 17 alle 14.30, per la presentazione di “Dell’arte della guerra”. Il documentario, diretto da Silvia Luzi e Luca Bellino, in concorso nella sezione Prospettive Italia, racconta, infatti, quella estate del 2009, quando 4 operai si arrampicarono su un carroponte all’interno della INNSE, la storica Innocenti di Milano, per impedirne la chiusura. Dalla protesta sociale al grande schermo che la racconta il passo è breve e il Festival diventa occasione per raccontare, ricordare e non dimenticare una vicenda che rivive nelle sommosse e manifestazioni operaie drammaticamente attuali. Gli autori, Silvia Luzi e Luca Bellino, già registi di “La minaccia”, uno dei documentari italiani più premiati degli ultimi anni, costruiscono una sorta di saggio, un manuale di politica e guerriglia. “Volevamo raccontare la lotta, il lavoro, la resistenza – hanno affermato -. Volevamo creare un manuale in quattro mosse. Individuare il nemico. Formare un esercito. Difendere il territorio. Costruire una strategia”.
Sinossi – Milano, agosto 2009. Quattro operai salgono su un carroponte a 20 metri d’altezza all’interno del capannone della INNSE, la storica Innocenti. Il loro scopo è fermare lo smantellamento dei macchinari e impedire la chiusura dello stabilimento. In poche ore il capannone viene circondato dalla polizia mentre centinaia di sostenitori cominciano ad affluire da tutta Italia. I quattro operai restano per otto giorni e sette notti sospesi in uno spazio di pochissimi metri quadri. I media parlano di lotta operaia, ma è qualcosa di diverso. Dietro c’è una strategia precisa. C’è un esercito organizzato. Ci sono regole precise. È una guerra con un paradigma attuabile in ogni forma di lotta.