Il rapper PSY, ex contestatore, sbarca a Washington

Il tormentone del Gangnam Style sbarca a Washington… Il rapper coreano PSY, che in questi ultimi mesi ha scalato le vette delle classifiche mondiali con le sue mosse scatenate, si esibirà nella capitale statunitense in occasione dell’annuale concerto di beneficenza del 21 dicembre. Come ogni anno, prenderà parte all’evento il presidente degli Stati uniti d’America, Barack Obama, e il ricavato sarà devoluto al National Children’s Medical Center. Ulteriore punto a favore del rapper coreano, ormai entrato nel cuore degli americani e non solo, grazie al “ballo” più famoso degli ultimi tempi. Unico problema? Pare che nel curriculum di PSY vi sia un passato da contestatore, dall’anima essenzialmente anti americana…

Durante un concerto del 2004, questi i versi rappati da un PSY ancora sconosciuto ai più: “Uccidete quei fottuti yankee che torturano gli iracheni, uccidete quei fottuti yankee e le loro figlie, madri, nuore e padri. Uccideteli tutti, lentamente e dolorosamente”. Un fanatismo feroce, che aveva avuto dei precedenti nel 2002, quando durante una manifestazione il coreano aveva devastato simbolicamente un modellino di carro armato americano, in segno di protesta alla presenza militare degli americani nella Corea del Sud. In particolare, PSY si era ritrovato a manifestare tutto il suo antiamericanismo in seguito alla morte di due ragazze coreane, schiacciate in un incidente da un carro armato a stelle e strisce. Il rapper, chiamato ad esibirsi a Washington, non ha rinnegato il suo passato da contestatore ma si è comunque limitato a presentare pubbliche scuse: “Nonostante io sia grato per la libertà di espressione, ho imparato che ci sono dei limiti…”- ha dichiarato PSY.
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