A meno di due mesi di distanza dall’appuntamento elettorale, Oscar Giannino – front-man del movimento “Fare per fermare il declino” – ha presentato a Roma alcuni candidati che aspirano a varcare la soglia delle aule parlamentari. E incalzato sul tema delle alleanze, l’economista ha ribadito di voler correre da solo, voltando le spalle tanto al Pdl “berlusconizzato” che al Pd “bersaniano”. “E Mario Monti non ci ha ricevuto”, ha denunciato il giornalista.
Anche per “Fare per fermare il declino” è tempo di scelte elettorale. Il “pensatoio” liberista animato da Oscar Giannino, Luigi Zingales e Michele Boldrin (solo per citarne alcuni) ha deciso già da qualche tempo di presentarsi alle prossime elezioni con una lista “popolata” da outsider della politica. Una “chiamata alle armi” particolarmente impegnativa, che ha spinto i promotori del movimento a riflettere sulle possibili alleanze da intrecciare. Con risultati sostanzialmente deludenti.
“Berlusconi è impresentabile – ha tagliato corto Giannino – e il Pd si allea con Sel mettendo sul tavolo una patrimoniale che ci vede contrarissimi, mentre Renzi è stato sconfitto e i suoi uomini sono tenuti ai margini del partito”. Condizioni che sembrano rendere impensabile una qualsiasi convergenza con “Fare per fermare il declino”. A chi rivolgersi allora? “Mario Monti è stata una fortissima delusione – ha rincarato il giornalista – Non ci vuole un master in economia per capire che il mix tutto tasse non funziona. La sua agenda non convince e in più – ha denunciato – non ci ha ricevuto, nonostante le nostre richieste”.
Stando alla versione di Giannino, insomma, l’ex tecnico che ha deciso di “salire” in politica, avrebbe chiuso la porta in faccia al suo movimento. Forse dietro suggerimento di Luca Cordero di Montezemolo, al quale – ha lamentato ancora Giannino – Monti “ha appaltato il monopolio della società civile”. “Vedremo se ci sarà qualche cambiamento in agenda e chi imbarcheranno alla fine”, ha però aggiunto l’economista, che ha lasciato intendere di sperare ancora in un “avvicinamento” con l’inedita “cordata” montiana.