Elezioni Politiche 2013: Se Grillo apre a Casa Pound

Beppe Grillo apre a un possibile ingresso di militanti del centro sociale di estrema destra Casa Pound all’interno del Movimento Cinque Stelle.

Una frase quella del comico genovese che comunque la si veda rischia seriamente di provocar scandalo. Lo scenario è quello dell’accampamento ieri sera davanti al parlamento per la presentazione delle liste elettorali. Qui hanno avuto modo di incontrarsi il leader del M5S e il candidato di Casa Pound Simone De Stefano. Alla domanda se avesse dei problemi ad accogliere un militante del centro sociale destrorso, nonostante quest’ultimo abbia ispirazioni da fascismo del terzo millennio Grillo ha così risposto “Questa è un problema che non mi compete . Il nostro è un movimento ecumenico. Se un ragazzo di Casa Pound volesse entrare nel Movimento 5 stelle e avesse i requisiti per farlo, ci entra. Più o meno avete delle idee che sono condivisibili, alcune meno alcune di più. Questa è la democrazia”.

Tutti uguali. Una risposta che francamente lascia perplessi, se non altro perchè denota una concezione alquanto singolare della democrazia. Dire che il Movimento Cinque Stelle è un movimento ecumenico significa forse dire che è un movimento privo di valori? In cui le idee di fondo, i principi sono secondari rispetto a tutto il resto? Casa Pound con tutto il rispetto si è finora distinta per avere posizioni estremiste, perchè dire fasciste potrebbe generare polemiche sterili francamente inutili, posizioni che non riusciamo a capire come si possano conciliare con la parola democrazia. Certo alcune loro iniziative possono essere apprezzabili, d’altra parte anche il fu partito Fascista, quello vero, fece la bonifica del territorio agro pontino. Ma questo è sufficiente a permetterci di cambiare il nostro giudizio storico riguardo l’operato del governo Mussolini? Per carità non vogliamo dire che i militanti di Casa Pound siano fascisti, nè che si ispirino in alcun modo a tale nefasto passato. Eppure permetteteci di esprimere una perplessità, se non altro di metodo, circa i requisiti d’ingresso posti dal fondatore del M5S. Requisiti che, facendo un esempio di fantasia, potrebbero permettere la candidatura di picchiatori neofascisti nelle liste di un movimento che si propone di cambiare radicalmente la politica italiana. Ecco magari un po’ troppo radicalmente.

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