Firenze – La Roma corsara a Firenze accede alla semifinale di Coppa Italia dove se la vedrà con l’Inter il prossimo mercoledì, dopo che avrà affrontato la stessa squadra nel posticipo di domenica della prossima giornata di campionato. La singolarità della partita sta nel modo in cui l’allenatore dei giallorossi ha schierato i suoi ragazzi, con un’inedita difesa a tre e un centrocampo folto, con il solo Destro come punta vera e propria.
Partita – E’ sta una gara ricca di occasioni da gol, di per sè degna della semifinale tra nerazzurri e bolognesi dell’altra sera. Come quel match sarebbe potuta finire prima a favore della Roma se Destro non avesse divorato ancora l’impossibile, ma anche la ‘Viola’ ha da ricriminare visti i due pali e la traversa colpiti nell’arco dei 120′. I romani nonostante l’atteggiamento più guardingo hanno subito parecchio il possesso palla toscano per poi tentare di punzacchiare in contropiede: Montella stesso in un’analisi lucida al termine della partita ha dichiarato le stesse cose. Zeman all’italiana dunque, forse anche per necessità, poichè in pratica mancava tutto l’attacco titolare, ossia Totti (infortunato) più Osvaldo e Lamela (squalificati). Nell’arco della partita, che i capitolini hanno finito in dieci per le espulsioni di Taddei e Dodò, il match winner Destro si è mosso benissimo, spesso tenendo in piedi da solo l’attacco: la sua poca lucidità e la bravura di Neto su Florenzi sono costati però i tempi supplementari. Ora contro i milanesi mancheranno oltre ai brasiliani appena citati anche Pjanic diffidato e ammonito (come in pratica metà della truppa del boemo).
Semifinale – Nella prossima partita rientreranno il capitano e Lamela per rimpolpare l’attacco, mentre starà ancora una volta a Destro, a segno due volte in questa competizione, impensierire gli avversari. Un ritorno al passato per lui che è cresciuto nelle giovanili nerazzurre, per poi passare al Genoa, giocare in prestito al Siena e essere comprato dalla ‘Lupa’. Sarà interessante vedere se nel prossimo turno Zeman affronterà Stramaccioni, mago della difesa (tanto che qualcuno comincia a chiamarlo Strapattoni) a specchio, ossia ancora con la difesa a tre. Certo il ‘tradimento’ al 4-3-3 era più che giustificato, visto che anche Balzaretti, inguardabile già da sano, era dolorante da tempo. Non resta che aspettare domenica sera per godersi l’antipasto tra Roma e Inter, sempre all’Olimpico, per poi replicare la sfida qualche giorno dopo: del resto le due squadre sono state protagoniste della competizione per quasi un quinquennio.