In Giappone tutti pazzi per i vecchi telefoni a conchiglia, ecco perché

In Giappone il passaggio agli smartphone procede a rilento, a vantaggio dei vecchi telefoni a conchiglia, che continuano a registrare vendite piuttosto importanti. Il motivo di questo attaccamento al tradizionale sarebbe la “modalità privacy”, un sistema progettato appositamente per gli utenti giapponesi.

Il bisogno di nascondersi – Il Fujitsu F-Series rimane uno dei telefoni preferiti in Giappone. Ma se lo si guarda, ci si rende subito conto della sua arretratezza tecnologica. Eppure rimane uno degli oggetti più venduti in un paese che ha fatto dell’hi-tech uno dei suoi marchi di fabbrica. E intanto gli smatphone più moderni marciscono sugli scaffali dei negozi. Il perché di questo fenomeno è abbastanza chiaro e bisogna considerare la rigida cultura dell’arcipelago, per comprendere la preferenza dei giapponesi. Infatti sui vecchi F-Series è installata una modalità chiamata “privacy”, che rende praticamente illeggibile ad occhi indiscreti i contenuti inviati sui dispositivi. Una volta impostata, solo il proprietario è in grado di controllare immagini, messaggi, lista delle chiamate, ecc. utilizzando un sistema di codici molto diverso dai tradizionali software di sicurezza disponibili su tutte le altre piattaforme.

Il telefono dei fedifraghi – In questo modo i giapponesi possono permettersi scappatelle occasionali e veri e propri tradimenti, ecco perché i telefoni Fujitsu sono stati ribattezzati “uwaki keitai” ovvero “telefoni dell’infedeltà”. L’impossibilità di trovare un’adeguata copertura anche sugli smartphone, che non dispongono di sistemi così altamente integrati con tutte le funzioni dei dispositivi, ha così fatto la fortuna della casa nipponica. La Fujitsu ha annunciato che è in fase di studio l’estensione della “privacy mode” anche per i suoi nuovi smartphone e si prevede che solo con la loro comparsa il Giappone getterà finalmente le sue vecchie conchiglie.