A quarant’anni dalla prima edizione, il Forum economico mondiale (Wef) di Davos è un evento come tanti altri. Questo secondo numerosi analisti, che hanno valutato negativamente l’apertura mediatica dell’evento e il disinteresse di numerose potenze mondiali, tra le quali Cina e Stati Uniti.
Un altro forum – La si potrebbe definire una scelta imprenditoriale molto azzeccata. L’incontro di Davos, che attira ogni anno sulle alpi svizzere economisti e potenti di tutto il mondo, oltre a un piccolo esercito di giornalisti, era stato fondato nel 1971 da Klaus Schwab. Il tedesco aveva voluto la creazione di un luogo in cui i grandi della terra potessero incontrare le esigenze delle popolazioni, ma il suo desiderio è stato completamente disatteso e quello di Davos è diventato il forum dove prima venivano concordate importanti decisioni economiche e politiche, poi l’evento si è trasformato in una passerella delle celebrità, tra l’altro molto ben retribuita. Punto di incontro di capitali, quindi, piuttosto che di idee per mitigare i problemi del nostro pianeta.
L’apparenza inganna – Sono molte le personalità che hanno ricevuto ingenti compensi per fare la loro comparsa nella fredda località sciistica. Negli ultimi anni sulla neve hanno sfilato anche Brad Pitt, Bono e Sharon Stone, che apparentemente hanno poco a che fare con il mondo dell’economia. C’è tuttavia da considerare che un loro appello può valere parecchi soldi, come nel 2005, quando l’attrice Stone aveva chiesto una donazione per la lotta contro l’Aids, ricevendo in poco tempo milioni di sottoscrizioni. A Davos i potenti della terra hanno incontrato tutti i magnati dell’industria, dello show business e della moda, ma raramente sono scesi a discutere con chi in effetti di economia se ne intende. Il creatore del forum Schwab, ha a proposito lasciato questo commento all’inaugurazione dell’edizione del 2010: ” Io ho creato il forum quarant’anni fa affinchè i potenti incontrassero la società civile, ma nel corso degli anni le loro politiche di remunerazione hanno piuttosto avvicinato i potenti agli azionisti”.
I grandi assenti e un Monti politico – La mancanza poi di delegazioni di alto livello di Cina e Stati Uniti sono la conferma del declino del forum. Sarà assente anche Francoise Hollande, che ha inviato il suo ministro delle Finanze Pierre Moscovici, mentre Monti è già salito sul palco, utilizzando toni da campagna elettorale. Che cosa ne è rimasto di Davos? L’immagine sbiadita dell’incontro tra il presidente sudafricano Frederik van De Klerk e Nelson Mandela nel 1992 stride con le parole di Sergio Rossi, professore di economia all’Università di Freiburgo: “il forum è diventato show business senza alcun effetto pratico per la soluzione dei problemi di ordine macroecnomico che affliggono il nostro pianeta. Essi non appaiono nemmeno su tutte le brochures del Wef”.