Campagna elettorale e rispetto della privacy da parte dei candidati

Tempo di elezioni, tempo di campagna elettorale, tempo di santini, manifesti con faccioni cerati, pieghevoli che impazzano nelle cassette della posta di casa, volantini a gogo. Candidati e partiti ricchi di informazioni sugli elettori: dove abitano, chi sono ed anche di dove sono originari nel caso vivano in altra “circoscrizione”.

Ebbene sì, il dubbio mi è venuto quando ho scoperto che la ricca busta recapitatami a casa con mio nome e indirizzo da parte del PD, non conteneva solo la solita solfa pieghevole con le frasi di circostanza (carissima /o, per un’Italia giusta, etc…) ma anche una lettera su carta intestata della Camera dei deputati in cui un onorevole salentino (sono salentino anche io) mi invitava a a dare la preferenza per un candidato suo amico della mia circoscrizione attuale (circoscrizione estero, dove ancora abbiamo il privilegio di dare le preferenze e non ci sono i “listini bloccati” come in Italia). E via le frasi strappalacrime sulla mia terra di origine, per me emigrante (come mi chiama l’onorevole nella lettera): “la mia passione per la nostra terra è rimasta intatta”, “sempre vicino ai luoghi ed alle persone che potevano dare qualcosa al nostro amato Salento”, ma anche un fantastico “dedizione alla causa degli emigranti”, che mi dà tanto l’idea del meridionale in Svizzera e Germania con la valigia di cartone al lavoro nella pulizia delle strade e nelle fabbriche (cercate emigrante su google immagini e vedete cosa viene fuori).

Ma contenuti ed efficacia delle lettere a parte… mi chiedo come possano avere tutti i partiti ed i candidati i miei dati personali, il mio indirizzo attuale, la mia città di origine. E come possano utilizzarli per inviarmi ciò che gli pare. E la privacy di cui tanto si parla? E il consenso? Ed il mio diritto all’informativa? Ma saranno così temerari da andare fuorilegge proprio sotto elezioni? Ebbene, ho fatto una scoperta angosciante: è tutto legale. Sul tema privacy infatti: “la legge NON è uguale per tutti”.

Infatti il garante ha approvato un recentissimo ed apposito provvedimento (pubblicato sulla G.U n.11 del 14 gennaio 2013) che prevede speciali casi di esonero temporaneo dall’informativa per i partiti e movimenti politici. In base a ciò i partiti politici e candidati possono utilizzare correttamente a fini di propaganda elettorale i dati personali dei cittadini (es. indirizzo, telefono, e- mail etc.).

Cito testualmente: Per contattare gli elettori ed inviare materiale di propaganda, partiti, organismi politici, comitati promotori, sostenitori e singoli candidati possono usare senza il consenso dei cittadini i dati contenuti nelle liste elettorali detenute dai Comuni, nonché i dati personali di iscritti ed aderenti. Possono essere usati anche altri elenchi e registri in materia di elettorato passivo ed attivo (es. elenco degli elettori italiani residenti all’estero) ed altre fonti documentali detenute da soggetti pubblici accessibili a chiunque. Si possono utilizzare dati raccolti nel quadro delle relazioni interpersonali avute con cittadini ed elettori.

Insomma le garanzie per la privacy esistono, ma non tutti sono tenuti a rispettarle, c’è chi ha la fortuna di essere tra quelli “che contano” e non un semplice cittadino o professionista come gli altri e può quindi essere esonerato. Fortunatamente non tutti i candidati sono d’accordo con ciò e c’è chi preferisce usare al 100% strumenti web, social, contatti interpersonali e confrontarsi “alla pari”. Ed è possibile scambiare opinioni con loro su Skype, condividere pensieri su Facebook o addirittura seguire in “web streaming”.  Buon voto a tutti

Marco Fattizzo