Alla base di un’alimentazione sana ed equilibrata, le verdure nascondono un inaspettato lato negativo: se mal conservate o contaminate rappresentano infatti un grave rischio di intossicazione alimentare. A dirlo è uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, secondo il quale le verdure sarebbero la prima fonte di intossicazione alimentare, con 9,6 milioni di casi e 1500 morti in America, tra il 1998 e il 2008. I vegetali hanno difatti surclassato i tanto temuti frutti di mare, alla base di “soltanto” 3,4% delle tossinfezioni alimentari. Seguono poi nella classifica degli alimenti più pericolosi il pollame, tra le prime fonti di intossicazione alimentare e mortalità per cause alimentari; infine attenzione anche a frutta e latticini.
Tra le verdure più pericolose vi sono quelle a foglia larga, dagli spinaci al radicchio e alla comune insalata. Infettati da agenti patogeni, questi alimenti possono determinare gravi gastroenteriti virali, con tutti i sintomi che esse comportano, quali vomito, dolori addominali, diarrea, ecc. Gli esperti spiegano che “la maggior parte delle contaminazioni è dovuta a norovirus presenti durante la produzione”. Le infezioni più presenti nel pollame sono invece quelle da salmonella e listeria. Nel caso delle verdure, il cibo potrebbe essere contaminato alla fonte da acque infette; in molti casi la contaminazione è attribuita alle cisterne di raccolta dell’acqua, con la quale le verdure vengono coltivate. Tra i modi per prevenire le intossicazioni alimentari vi è l’utilizzo esclusivo di cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche.