Corea del Nord: fine della tregua con Seoul e schiaffo all’Onu

Rottura degli accordi di non aggressione con la Corea del Sud e interruzione della linea telefonica diretta con Seoul. Sono i due clamorosi atti con cui Pyongyang ha accolto le nuove sanzioni approvate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dopo il terzo test nucleare condotto dalla Corea del Nord il 12 febbraio scorso. Stando a quanto riportato in un comunicato diffuso dalla Commissione per a Riunificazione pacifica della Corea, il governo nordcoreano “ha abrogato tutti gli accordi di non aggressione siglati da Nord e Sud” ed “è stato inoltre notificato alla Corea del Sud che verrà immediatamente tagliata la linea diretta di collegamento Nord-Sud”, il cosiddetto ‘telefono rosso‘ attivo dal 1971.

“Non c’è niente di cui parlare”: è questa la motivazione con cui Pyongyang ha comunicato l’interruzione della linea diretta con Seoul. “Quello che resta da fare è regolare i conti con loro solo con la forza fisica”, ha aggiunto il governo norcoreano. Risale al 1953 l’armistizio che mise fine alla tragica guerra (in pieno clima di Guerra Fredda) tra le due Corre, mentre è datato 1991 il principale patto di non aggressione tra il Nord e il Sud, un accordo che impegna i due Paesi a risolvere, senza fare ricorso alla violenza, le loro controversie e ad evitare confronti militari. L’accordo sarà nullo a partire da lunedì, mentre sale il timore di uno scontro nucleare. E’ ancora Pyongyang ad avvertire che “una guerra nucleare può scoppiare in qualsiasi momento. Non potremo mai perdere l’occasione d’oro per condurre una grande guerra per la riunificazione nazionale”.