Dell’incontenibile diffidenza che porta Beppe Grillo a evitare accuratamente ogni rapporto con la stampa italiana, abbiamo già scritto. Ma il blogger non rinuncia affatto a raccontare la sua storia o quella del movimento che sta “terremotando” la scena politica italiana quando crede di avere di fronte a sé un interlocutore serio e credibile. Come Stephan Faris, l’inviato del settimanale americano Time che lo ha raggiunto ieri in Toscana per raccogliere le sue considerazioni sul dopo-voto.
Alla prima domanda, inevitabilmente incentrata sul clamoroso successo riscosso dal Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni, Grillo ha risposto celebrando la grandezza del Web a cui anche il Papa sembra aver ceduto. “Internet crea trasparenza, consente un cambio di mentalità e porta la gente a unirsi – ha spiegato il “megafono” del Movimento 5 Stelle – Il Papa si è dimesso, in parte per motivi di salute, ma anche perché ha iniziato a twittare. La pecora ha voluto parlare col pastore, secoli di tradizione si sono sbriciolati. Ha capito che non era più possibile continuare”.
Quanto alla sua fermezza nel rifiutare ogni forma di collaborazione con i partiti: “Fanno finta di essere uno contro l’altro, ma sotto sotto sono la stessa cosa – ha dichiarato Grillo – Sinistra e destra in Italia hanno sempre fatto finta di combattere. Gli accordi che hanno fatto per 20 anni nell’ombra devono farli adesso alla luce del sole. E se lo fanno – ha avvertito il genovese – sono politicamente morti. E così hanno bisogno di scaricare le loro frustrazioni politiche su di me, dicendo che sono io che non voglio formare il governo e che creo instabilità”.
E per marcare la distanza tra sé e il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, impegnato a “corteggiarlo” con proposte governative, il blogger ha scomodato la storia: “Loro parlano di trasparenza dei partiti – ha detto – noi di dissoluzione dei partiti: è differente. Wellington e Napoleone non possono trovare un modo per collaborare”. E all’intervistatore che gli ha fatto notare come molte delle sue proposte più discusse non siano state inserite nella piattaforma del movimento: “Dobbiamo ancora discutere e dopo scriveremo un programma – ha spiegato Grillo – Io ho proposto un’idea di base, non è un piano politico. E’ una visione del mondo. Non vogliamo sostituire una classe politica con un’altra – ha chiarito il blogger – vogliamo il 100% del Parlamento. Quando il movimento lo otterrà e i cittadini diventeranno Stato, il movimento non avrà più motivo di esistere. L’obiettivo è quello di estinguerci”.