Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è intervenuto oggi al Festival dell’Economia di Trento dove ha passato in rassegna le criticità nazionali che tengono impegnata la sua squadra di governo.
“Se avessi la bacchetta magica per fare una cosa – ha detto l’ex vicesegretario del Pd – sarebbe far calare il drammatico dato sulla disoccupazione giovanile. Se facciamo questo c’è speranza per il futuro e fa sì che anche le famiglie ritrovino fiducia”. “L’obiettivo è far scendere la disoccupazione giovanile sotto la soglia del 30% – ha spiegato Letta – ma la priorità assoluta è abbassare le tasse sul lavoro per far lavorare di più le persone”.
Non solo: il capo del governo ha parlato anche della ferma intenzione di portare a termine la cosiddetta “missione agenda digitale per il Paese”. “Tra i nostri obiettivi – ha spiegato il premier – c’è ora quello di snellire e sburocratizzare alcune delle procedure e dei meccanismi che stavano alla base delle idee precedenti (avanzate dal governo Monti, ndr)”. “Il motore di questa missione sarà Palazzo Chigi – ha precisato il premier – che sarà dotata di strumenti leggeri e cercherà di connettere tutti coloro che in Italia possono fare da acceleratore sul fronte delle start up e dell’innovazione dove il nostro Paese è in ritardo”.
E tra le cose da cambiare, Enrico Letta ha indicato anche la procedura per la scelta del presidente della Repubblica: “La settimana vissuta a metà aprile per l’elezione del capo dello Stato, con le regole della Costituzione vigente – ha ricordato – è stata drammatica, la fatica della nostra democrazia è emersa lì. Non credo potremmo più eleggere il presidente della Repubblica in quel modo perché assegnare questa elezione a mille persone – ha rimarcato il capo del governo – non è più possibile”.
E sulla norma – approvata ieri in Consiglio dei ministri – che prevede la sospensione dei finanziamenti pubblici ai partiti: “Si deciderà – ha detto Enrico Letta – A chi non piace la proposta presentata ieri, ne faccia altre, ma il tema è da affrontare“.”Quel che è certo – ha concluso il presidente del Consiglio – è che il mio governo è eccezionale e straordinario e non si ripeterà, ha il compito di ridare al Paese un campo da gioco praticabile”.